Il Premio alla carriera del 16° Morlotti è stato assegnato a Mino Ceretti per l’opera Natura domestica (1970, olio su tela, cm 100 x 100).

La figurazione della natura che l’opera prospetta, rappresenta il ritorno all’innocenza primordiale. Pur non essendo – a detta dello stesso Ceretti – l’unico quadro che tratta questo motivo, è sicuramente quello nel quale il motivo emerge definitivamente. L’opera traduce un paesaggio interiore che è punto di fuga dal quel servizio militare, vivendo il quale, Ceretti elaborò il motivo di cui sopra. I colori e le geometrie sono non a caso essenziali e regolari, come i segni e i riferimenti ortogonali che realizzano diversi effetti di prospettiva. L’inespresso è potente: in un’epoca di novità e crisi che si rincorrono, emerge il desiderio ontologico, in Ceretti, di ritrovare un reale nitido e preciso, che sopravvive alle tempeste del divenire.

Mino Ceretti nasce a Milano nel 1930, dove vive e opera. Frequenta Brera (istituto che riabbraccerà tempo dopo come insegnante) sotto la guida di Carpi e si diploma nel ’55, anno che lo vede esordire con la mostra personale. Sarà uno dei protagonisti del Realismo Esistenziale e nel 1960, a Roma, partecipa alla rassegna – dibattito Possibilità di relazione, per il superamento dell’Informale.

La prima fase pittorica di Ceretti è all’insegna dell’espressionismo. Successivamente le sue pennellate si orientano verso l’indagine e l’approfondimento di problemi attinenti all’analisi e formazione dell’immagine.

La poetica artistica di Ceretti, percorrente tutta la sua opera, è stata una mediazione fra l’emergere di immagini e spinte provenienti dal profondo e quella crisi rappresentata dal secondo dopoguerra, che è stata causa del sorgere delle immagini stesse.